Memorabile 50° FOIV alla Scuola Grande di San Rocco a Venezia – Interventi, slide, video e foto

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“È stato un pomeriggio memorabile – commenta l’ing. Mariano Carraro, Presidente dell’Ordine Ingegneri Venezia – sia per l’importanza dell’evento, il 50° di FOIV, che per il prestigio della sede in cui si è svolto. La sala Grande della Scuola di San Rocco, che ha una capienza di 200 posti, era interamente occupata, da ingegneri e altri colleghi, che hanno seguito con attenzione e interesse le relazioni che si sono succedute”.

La Federazione degli Ordini degli Ingegneri del Veneto (FOIV) ha festeggiato i 50 anni dalla sua istituzione con il patrocinio del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, dalla Regione del Veneto e dai 7 Ordini territoriali. Lo ha fatto oggi 17 ottobre 2024, a Venezia, nella prestigiosa Scuola Grande di San Rocco, ricca di storia, arte e cultura, alla presenza del Sindaco della Città Luigi Brugnaro, che ha portato i suoi saluti, e dei presidenti e rappresentanti di numerosi organismi e istituzioni, tra cui Luca Scappini, Consigliere nazionale degli ingegneri.

Il Presidente della Regione, Luca Zaia, che non ha potuto essere presente, ha inviato una nota di saluto. L’evento è stato introdotto da Franco Posocco, Guardian Grando della Scuola, e da Paolo Gasparetto, Presidente di Foiv. Maurizio Cossato, decano della FOIV, ha ripercorso le tappe principali della Federazione e ha tracciato il percorso del futuro.

Alessandro Turchetto, attuale segretario consigliere del Consiglio FOIV, e la coordinatrice del Gruppo di lavoro 50° FOIV Maurizia Cau, hanno illustrato il libro che FOIV ha voluto curare per ricordare il cinquantenario (file pdf slide). Paolo Feltrin e Sergio Maset hanno presentato una disamina sociologico-statistica riguardante la professione dell’ingegneria (file pdf slide).

PAOLO GASPARETTO

“Oggi mi sento orgoglioso di essere parte di questa grande e articolata organizzazione – ha sottolineato il Presidente di FOIV, Paolo Gasparetto -. Noi ingegneri progettiamo il territorio, le infrastrutture, le nostre residenze e i nostri luoghi di lavoro. Gestiamo le attività produttive, digitalizziamo le reti, i cicli produttivi e le pa. Siamo garanti della pubblica incolumità e della sicurezza con un forte impegno negli ambienti di lavoro e nei cantieri. Obiettivi sfidanti come quello di “Incidenti 0” devono essere per noi un nostro faro. Bene quindi il percorso della laurea abilitante e soprattutto l’iscrizione obbligatoria all’albo per tutti gli ingegneri che operano come tali in tutti gli ambiti come già succede per il settore medico. Ad esempio, oggi il settore informatico è privo di riserve di legge, nessuna responsabilità per i progettisti di sistemi informatici anche dedicati alla sicurezza. Su questo stiamo lavorando”. Gasparetto evidenzia anche il grande impegno in ambito sociale, ricordando l’attività di formazione nelle carceri – esperienza nata da Treviso con replica in altre province -, la Protezione civile, il contrasto alle infiltrazioni mafiose, la parità di genere, la sensibilizzazione in merito al cambiamento climatico, per citarne solo alcune”.

LUIGI BRUGNARO

“Ho accettato con piacere l’invito a partecipare a questa celebrazione per ricordare quanto è importante la materia scientifica e tecnica per la nostra comunità – ha affermato Luigi Brugnaro, Sindaco di Venezia – Quella del Veneto è stata una generazione che ha conseguito risultati perché non ha avuto troppa paura di sbagliare. Non c’è più coraggio di prendere decisioni, così i tempi si allungano invece che ridursi. La prima azione spesso è il ricorso al TAR. La decrescita non è mai felice. Pensiamo a quante opere stiamo realizzando a Venezia e che potremmo offrire al resto del mondo per la difesa e salvaguardia del territorio, senza ragionare sempre e solo su base emergenziale. Possiamo citare sicuramente il MOSE, opera incredibile, ma dobbiamo ricordare che è un sistema integrato, che prevede, tra l’altro, il rialzo delle rive a 110 cm. A Mestre stiamo realizzando la seconda grande vasca di prima pioggia a Bissuola, dopo quella già funzionante di via Torino, per evitare gli allagamenti dopo le bombe d’acqua. Nessuno vuole sporcare il mondo, il pianeta in cui viviamo. Serve un grande movimento culturale perché ci sia una grande alleanza intergenerazionale, con la lungimiranza di capire che l’ingegneria è a disposizione dell’uomo, che la deve utilizzare il farne strumento di progresso. Da architetto mi auguro che questi siano i prossimi 50 anni della Federazione degli Ordini degli Ingegneri del Veneto. E Venezia, la più antica città del futuro, sarà sempre a vostra disposizione”.

LUCA SCAPPINI

“Faccio un grande ringraziamento al Presidente Gasparetto per l’invito a portare i saluti da parte del Consiglio Nazionale Ingegneri – ha detto Luca Scappini, Consigliere CNI – Consiglio Nazionale Ingegneri – e unisco un caro saluto e ringraziamento ai relatori, a tutti i presenti, al padrone di casa Guardian Grando Arch. Posocco ed al Sindaco di Venezia Arch. Brugnaro, la cui presenza risulta di grande importanza per tutta la categoria. Un caro saluto ed un ringraziamento particolare va al caro amico Maurizio Cossato, che aprirà i lavori di questa giornata di festa per FOIV. Ho avuto la fortuna di conoscere Maurizio nel 2004 all’interno del Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri di Verona. Di Maurizio ne avevo sentito parlare sin da piccolino, ed era, anzi è, l’Ingegnere più noto di Verona. In pochi minuti ho avuto la fortuna di capirne il motivo. Maurizio, oltre alla grandissima preparazione tecnica, è da sempre un visionario, ed una persona che riesce a concretizzare progetti. Nel 1974 è stato tra gli ideatori e fondatori di FOIV. Nel 2024, sono certo, ci racconterà dove dovrebbe andare FOIV. Questa giornata celebrativa è anche il momento di molti ricordi, di tanti incontri con amici, di tanti aneddoti. Il primo riguarda il nome stesso: “FOIV”. Confesso che mi piace sentire colleghi che declinano il nome al maschile, altri al femminile. Il FOIV… La FOIV. Nella locandina dell’evento si è stati attenti ad accontentare tutti eliminando l’articolo determinativo. Portando l’attenzione sull’evento, il 50mo di FOIV penso debba essere il momento di qualche riflessione sul ruolo delle Federazioni. Le Federazioni e le Consulte sono numerose in Italia, ognuna con proprie caratteristiche, con proprie criticità, con un proprio ruolo nel rapporto con la propria Regione. E’ sempre interessante vedere la loro composizione, alcune volte con una provincia molto più grande rispetto alle altre, come il Piemonte, altre con due poli antagonisti, e mi viene in mente la Consulta Lombarda con Milano e Brescia e la Consulta Siciliana con Palermo e Catania, altre molto più omogenee, come la nostra FOIV o quella del Friuli Venezia Giulia. Ed in ognuno di questi panorami si incontrano le idee dei diversi territori, nascono contrasti a volte comuni, a volte peculiari, si confrontano le capacità dei protagonisti di saper mettere davanti a tutto ed a tutti la forza di un gruppo unito rispetto alle rivendicazioni dei singoli. Ho fatto parte anch’io di FOIV e, dopo anni, ho compreso quanto al tempo ho sottovalutato le potenzialità della Federazione. Quante volte, erroneamente, ho pensato di poter uscire da problemi con la banalità di un voto scavalcando la saggezza di una mediazione. FOIV è preziosa, e produrrà risultati proporzionali alla capacità di mettere al suo interno energie positive. Per ultimo, ed ho il sospetto che l’Ing. Cossato affronterà il tema relativo al ruolo ministeriale che potrebbero svolgere le Federazioni. In Portogallo, nazione più simile a noi come struttura ordinistica, anch’essa dipendente dal Ministero di Giustizia, gli Ordini non sono organizzati su base provinciale, bensì regionale. Se nel 1923 aveva un significato avere dei riferimenti territorialmente vicini a dove ogni ingegnere svolgeva la propria professione, è ancora necessaria questa presenza? Oppure la categoria avrebbe più forza nell’interlocuzione con altri enti e con la politica attraverso un unico organismo regionale? Sono certo che, dal racconto del nostro passato, saremo in grado di farci un’idea sul futuro di FOIV. Buon compleanno FOIV ed un grazie a tutti”.

LUCA ZAIA

“Il Presidente del Veneto Luca Zaia, impossibilitato a partecipare in presenza, ha fatto pervenire una lettera in cui evidenzia una presenza professionale e costante sul territorio e la centralità dell’operato degli Ingegneri. In questi anni sono, infatti, state realizzate opere strategiche di ingegneria che hanno dato ulteriore impulso alla crescita economica della nostra regione. Opere che, va ricordato, si inseriscono in un contesto fortemente antropizzato, con equilibri tra le componenti ambientali e socio- economiche complessi, che rendono ancora più delicato il Iavoro di voi professionisti. La figura deII’ingegnere ricopre, quindi, un ruolo fondamentale nella società nel suo complesso, ed è chiamato a operare tenendo conto delle profonde trasformazioni in atto, della pianificazione urbanistica, del rispetto e della tutela dell’ambiente, dei cambiamenti climatici e della sostenibilità in tutte le sue sfaccettature. Il vostro contributo è certamente determinante. Lo avete dimostrato in passato e a maggior ragione saprete farlo nel prossimo futuro, raccogliendo quelle sfide e quei cambiamenti che oggi sono resi ancora più veloci dal progresso tecnologico, dalla digitalizzazione e daII’avvento dell’intelligenza Artificiale”.

Il convegno ha offerto l’occasione per presentare l’omonima pubblicazione monografica che ripercorre l’attività concretizzata da FOIV in questi anni e che rende conto del grande impegno e contributo della Categoria a favore del territorio.

Sentita e ricca di stimoli per il futuro la testimonianza di Maurizio Cossato, Past President FOIV che nel suo intervento non solo ha ripercorso le vicende dei primi due-tre decenni di FOIV, di cui è stato testimone diretto, ma, alla luce della sua vasta esperienza, ha fornitodelle indicazioni e dei suggerimenti per uno sviluppo futuro della Federazione.

Il volume “Il Punto” è stato presentato da Alessandro Turchetto, Consigliere Segretario FOIV, e da Maurizia Cau, Coordinatrice del gruppo di lavoro “Celebrazioni del 50° anniversario FOIV”. Il volume ripercorre in parole e immagini i “primi” 50 anni di FOIV.

“In questo anno speciale per noi, abbiamo sentito il desiderio e l’esigenza di raccontare quanto fatto in questo mezzo secolo di attività della nostra Federazione – ha sottolineato Turchetto -. Cinquant’anni di incontri, attività, opportunità di formazione per gli ingegneri, rapporti con le istituzioni regionali. Un lavoro importante, spesso sotto traccia, che meritava di essere reso noto, in particolare per quella parte di attività relativa alla responsabilità sociale della categoria degli ingegneri.”

“Il libro si articola in diverse sezioni – ha spiegato Cau -: da un lato raccontiamo il nostro passato, con documenti, immagini, resoconti di quanto fatto , dall’altro riflettiamo sul passato, il presente ma anche il futuro della nostra categoria. Lo facciamo, ad esempio, riportando un estratto del lavoro di ricerca svolto dal dott. Giacomo Vezzosi fa parte del progetto “STEM byte – Equilibrio di genere nei saperi Scientifici e Tecnologici” promosso da Regione del Veneto e Confindustria Veneto SIAV – insieme ad un ampio numero di partner, tra cui FOIV, – con l’obiettivo di favorire un cambiamento sostenibile verso l’equilibrio di genere nei sistemi sociali, di ricerca e innovazione. E lo facciamo con uno studio ad hoc voluto e finanziato dalla Federazione”.

Ne “Il Punto” trova infatti spazio lo studio commissionato da FOIV al politologo Professor Paolo Feltrin e al Dott. Sergio Maset. Il documento, dal titolo “Mezzosecolo dopo. Gli ingegneri e la “grande trasformazione” del Veneto” contiene un’analisi storico-statistica degli ingegneri che si accompagna alle trasformazioni economico/sociali del Veneto negli ultimi cinquant’anni e che troverà spazio nel volume. Di seguito, alcune considerazioni emerse dall’indagine: “Primo punto. L’aumento della densità di addetti nell’area metropolitana centrale, in particolare intorno alla terraferma di Venezia e a Padova, creerà le condizioni per una maggiore sostenibilità economica di una rete metropolitana di trasporto pubblico. Questo a condizione che il trasporto pubblico locale, su ferro e gomma, venga progettato e gestito avendo ben presente ciò che sta avvenendo nell’intera area metropolitana e non singolarmente per ciascun nodo. Affinché le potenzialità rappresentate dal futuro assetto infrastrutturale si possano pienamente dispiegare, è necessaria l’implementazione di progetti insediativi coerenti. E coerenti sono quei progetti che favoriscono l’addensamento e la concentrazione di funzioni ed attività in prossimità dei nodi infrastrutturali intermodali ferro-gomma, consentendo così l’utilizzo del treno a coloro che vi si recano.

Secondo punto. La crescita dell’area metropolitana accentuerà i fenomeni di pendolarismo dalla fascia pedemontana, caratterizzata negli scorsi decenni da una fortissima crescita demografica. Da questo punto di vista l’aver indicato oltre vent’anni fa Castelfranco come nodo del sistema ferroviario metropolitano collegato a Padova, a Treviso e a Venezia risulta, ad oggi, una scelta più che mai attuale. La Superstrada Pedemontana Veneta rappresenta una parte essenziale di questa rete metropolitana regionale al cui completamento manca la connessione nord-sud da Bassano del Grappa al nodo Padova-Venezia.

Terzo punto. L’effetto “nodo” comporterà, e anzi sta già comportando, che comuni di piccole dimensioni si trovino ad affrontare problemi di rango metropolitano senza avere un’esperienza consolidata, privi di capacità tecniche adeguate e della necessaria visione di insieme. Questo aspetto si colloca in realtà in un più ampio fabbisogno da parte delle amministrazioni locali di dotarsi di competenze e professionalità tecnico scientifiche sia al livello regionale che a quello intermedio provinciale. Da questo punto di vista, la digitalizzazione nei processi amministrativi dovrebbe opportunamente comportare un ridisegno del profilo di competenze del personale impiegato e l’incremento del personale con elevati profili tecnici e tra questi un ruolo centrale deve essere svolto anche da ingegneri dell’informazione.

Quarto punto. I grandi temi infrastrutturali nell’agenda politica europea riportano tutti ad una dimensione profondamente tecnica: energia, informazione, trasporti, risorse naturali, difesa, salute, sono infatti settori strategici ad elevata innovazione e richiedono competenze specifiche per poter generare valore aggiunto ed essere efficacemente gestiti. È evidente che si tratta di aree ad elevato contenuto ingegneristico tanto sul lato tecnico operativo che nella gestione dei processi, sul piano economico finanziario, normativo e regolamentare. Non da meno tutto il settore manifatturiero è fortemente coinvolto nell’adozione di tecnologie dell’informazione e della sensoristica. Inoltre, uno dei settori ad alta innovazione è quello delle tecnologie per la produzione agricola per un più efficiente utilizzo delle risorse naturali – suoli e acqua – ottimizzando quello di fitofarmaci. Infine, l’ambito biomedicale, che qui ci limitiamo a citare, meriterebbe da solo un capitolo dedicato, non fosse altro per la dimensione della spesa pubblica coinvolta e l’intensità di innovazione tecnologica.

Quinto punto. L’ingegneria nelle sue sempre più ampie specializzazioni sarà al centro dello sviluppo del XXI secolo, tanto che le facoltà Stem e politecnici sono entrati a far parte dei criteri guida per l’insediamento di nuovi siti produttivi da parte di molte multinazionali specializzate nelle produzioni legate all’Intelligenza Artificiale. È accaduto anche di recente. Inevitabile, di conseguenza, un ultimo interrogativo: dopo tanti annunci, a quando la creazione del politecnico veneto?”.

Foto di Vittorio Baroni e Comune di Venezia. Video interviste di Giorgia Gay.

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