Edilizia storica e Direttiva EPBD IV: il contributo dell’Ingegneria tra conservazione e innovazione

La Direttiva EPBDIV è in fase di recepimento da parte del nostro Governo; come noto, essa impone vincoli molto stringenti di efficientamento e decarbonizzazione del patrimonio edilizio, con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica al 2050, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione degli altri settori.

Lo scorso 20 giugno si è tenuto un importante convegno presso l’aula Tafuri della sede di Palazzo Badoer di IUAV, organizzato da Fondazione APPC Venezia con la Collaborazione di IUAV, Corila e l’Ordine APPC Venezia. Programma e coordinamento delle sessioni sono stati magistralmente curati dal prof. Francecso Trovò.

La giornata è stata seguita dall’ing. Mauro Roglieri, intervenuto in rappresentanza dell’Ordine Ingegneri Venezia, portando i saluti del Presidente ing. Mariano Carraro e del Vicepresidente ing. Maurizio Pozzato, e anche in qualità di Vicepresidente della Rete Innovativa Regionale Venetian Green Building Cluster. Di seguito un suo breve resoconto sull’iniziativa.

La giornata è stata densa di importanti approfondimenti legati alle previsioni della Direttiva EPBDIV, i cui effetti si stanno già facendo sentire, come ad esempio il divieto di incentivare le caldaie a gas, anche quelle ad alta efficienza, in vigore dal 01/01/2025. La Direttiva va recepita, in questa sua quarta revisione, entro giugno del 2026 e prevede nuovi ambiziosi livelli minimi di efficienza per gli edifici di nuova costruzione, che entreranno in vigore gradualmente e fino all’auspicato raggiungimento di un livello di neutralità climatica al 2050, e nuovi importanti obiettivi di efficientamento per gli edifici esistenti.

La Direttiva introduce anche strumenti innovativi per la valutazione dell’impronta carbonica degli edifici, del loro livello di ‘Smart Readiness’ e una catalogazione del percorso di decarbonizzazione in quello che diventerà il passaporto digitale dell’edificio.

L’evento si è focalizzato in particolare sul delicato ruolo degli edifici storici. La Direttiva infatti prevede possibili deroghe per tali edifici, il cui contributo alla riduzione delle emissioni, però, soprattutto nel nostro Paese, può essere importante sia in termini di quantità di edifici e di metri quadri, sia nel privato che nella pubblica amministrazione, sia considerata l’energia consumata annualmente e conseguenti emissioni di CO2 equivalente.

E’ dunque molto importante che, ognuno per la propria professione e ruolo, dia il proprio contributo nell’individuare tutte le opzioni possibili che riguardino l’involucro piuttosto che gli impianti, per ridurre al minimo se non a zero l’impatto climatico. La giornata di lavoro ha ribadito sostanzialmente che anche per gli edifici storici è possibile perseguire importanti obiettivi di efficientamento, e per quel che riguarda i materiali edili utilizzati per la loro conservazione o ristrutturazione, vale sostanzialmente quanto previsto per gli edifici di nuova costruzione.

Certamente il processo di decarbonizzazione dovrà passare per una elettrificazione della produzione dell’energia termica invernale, e dunque importanti saranno le parallele strategie di rafforzamento della rete elettrica di distribuzione, nonché la decarbonizzazione dello stesso mix energetico nazionale, o ancora la diffusione dei servizi di flessibilità e di schemi di autoconsumo collettivo diffuso come le Comunità Energetiche Rinnovabili.

La collaborazione tra Architetti, Paesaggisti, Pianificatori e Conservatori e Ingegneri è indispensabile e confermata, per affrontare con serietà e consapevolezza questa transizione energetica e climatica, quantomai urgente, e cogliere le opportunità economiche legate alla trasformazione del patrimonio edilizio storico e non, che la Direttiva e gli atti di recepimento che verranno pubblicati faranno emergere nei prossimi mesi.

Si riconferma l’impegno del nostro Ordine nell’affrontare con decisione e competenza la lotta ai cambiamenti climatici, come da Position Paper del 15.06.2020 elaborato dall’Ordine e dal Collegio Ingegneri Venezia: la Direttiva EPBDIV è sostanzialmente figlia, infatti, della strategia UE per la riduzione delle emissioni climalteranti.

Il Presidente dell’Ordine degli Architetti P.P.C. arch. Roberto Beraldo, insieme al al Presidente della Fondazione Architetti P.P.C. arch. Antonio Girello, hanno voluto inviare una lettera di ringraziamento all’ing. Roglieri per il suo apprezzato intervento.

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