La Commissione Territorio dell’Ordine Ingegneri Venezia, in collaborazione con il Centro Regionale di Studi Urbanistici del Veneto, organizza il Convegno sul tema: “Pianificazione e indipendenza nel governo delle acque nel Veneto“. L’evento si terrà venerdì 7 febbraio presso la sede dell’Ordine dalle 14.00 alle 18.00 (sold out, posti esauriti).
PROGRAMMA
- 14:00 Registrazione dei partecipanti
- 14:30 Saluti delle Autorità – Mariano Carraro, Presidente Ordine Ingegneri Venezia e Maurizio Pozzato, Presidente Collegio Ingegneri Venezia
- 14:40 Interventi – Chairperson: Piero Pedrocco, Coordinatore Commissione Territorio Ordine Ingegneri Venezia, Presidente del Centro Regionale di Studi Urbanistici del Veneto
- 14:50 Il governo delle acque nella Serenissima – Giorgio Zennaro, Auditore Commissione Territorio Ordine Ingegneri Venezia
- 15:10 Acque e pianificazione urbanistica e territoriale – Enzo Zennaro, Commissione Territorio Ordine Ingegneri Venezia
- 15:30 La pianificazione di bacino nel Distretto delle Alpi Orientali – Francesco Baruffi, Segretario Generale Autorità di bacino distrettuale Alpi Orientali
- 15:50 Competenze degli enti preposti alla gestione delle acque – Salvatore Patti, Direttore Genio Civile Venezia, Direzione Difesa del Suolo Regione Veneto
- 16:10 I Ruoli del Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche in relazione al tema delle acque – Valerio Volpe, Responsabile Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per il Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia
- 16:30 Morfologia della Laguna: lo stato delle cose – Pierpaolo Campostrini, Direttore generale CORILA-Consorzio per il coordinamento delle ricerche inerenti il sistema lagunare di Venezia
- 16:50 Problematiche attuali nella pianificazione dei bacini di bonifica: agricoltura, esondazioni, territorio – Alvise Fiume, Commissione Territorio Ordine Ingegneri Venezia, Direttore tecnico presso i4 Consulting S.r.l.
- 17:10 I Contratti di Fiume: il caso del Contratto di Fiume di Meolo, Vallio, Musestre – Alessandro Pattaro, Commissione Territorio Ordine Ingegneri Venezia, ID&A Ingegneria
- 17:30 Navigabilità turistica dei fiumi e canali veneti – Roberto Zago, Consulente Ingemar
- 17:50 Acque e protezione civile – Francesca Domeneghetti, Coordinatore Commissione Protezione Civile Ordine Ingegneri Venezia
- 18:10 Conclusioni
FOCUS TEMATICO
L’acqua è sempre stata elemento fondamentale per l’insediamento umano, sia per bere e cucinare negli approvvigionamenti quotidiani, sia per ragioni di difesa sia divenendo spazio della mobilità per le persone e le merci. Quasi tutte le città del mondo sono sorte in relazione alle acque: in riva al mare, entro lagune e laghi, in particolari punti di guado o di confluenza dei fiumi, in corrispondenza delle principali oasi e sorgenti. L’acqua può però assumere differenti valenze a seconda della sua dimensione e della percezione di chi vi si avvicina. Thallassa, Pontos ed Okeanòs sono tre nomi applicabili al mare greco della classicità che evocano differenti sentimenti nell’animo dei naviganti. La Thalassa è il mare calmo, navigabile, conosciuto e sicuro. Il Pontos rappresenta un passaggio, periglioso o meno, uno spazio del divenire, come per l’attraversamento dell’Ellesponto da parte dell’esercito persiano di Serse, re dei re che attaccava la Grecia, o un passaggio tra due mari, tra due situazioni, a volte la prima nota e sicura e la seconda incognita, oscura. Oscura come l’Okeanos, il mare aperto, sconosciuto, pericoloso, profondo, temuto ed evitato. Quindi, se l’acqua chimicamente si presenta come elemento univoco, imprescindibile per la vita dell’uomo, essa assume concettualmente mille sfaccettature, per le quali non potremmo che declinarla al plurale. Le acque, come sarebbe meglio pensarle, hanno però sempre rappresentato anche una serie di problemi per gli stessi insediamenti umani e per le organizzazioni territoriali che li affiancano ed accompagnano. E di alcuni di questi problemi, derivanti dal passato, ma ben presenti nella nostra attualità vorremmo parlare in questo convegno. Beninteso, non di tutti, ma quantomeno di una parte di quelli che ci sovvengono nella pianificazione contemporanea dei fiumi, dei canali, delle lagune e dei laghi. Protendendoci quindi verso un futuro prossimo, che dalle problematiche poste dalle acque non potrà comunque prescindere. Se il governo delle acque nella Serenissima Repubblica Veneta rappresentava una Ragion di Stato, cardine dell’azione di pianificazione del territorio, possiamo anche oggi sostenere che l’attenzione ai fiumi, canali, laghi e lagune sia tale da farne elemento fondante della pianificazione del territorio Veneto? Un territorio ricchissimo di acque e caratterizzato da infiniti problemi idraulici, che si incontrano e talvolta scontrano con le necessità di tutela e salvaguardia del territorio medesimo. Proprio di questi incontri, spesso sinergici, e di queste interazioni problematiche, tra Laguna e mare, canali e fiumi, Laguna e canali, vorremmo occuparci in questo convegno. Principalmente per rinfrescare la memoria a noi stessi, e secondariamente per ricordare a quanti avessero dimenticato il tema, che i problemi riguardanti le nostre acque sono tanti e bisognosi di attenzione e cura, oggi, come allora, come domani. La molteplicità di competenze sulle acque trasportistiche, agricole, ludiche, pescherecce, produttive, e chi più ne ha più ne metta, è tale da rendere la materia estremamente complessa. Cercare di chiarire il quadro di alcune di queste competenze, che forse anche si sovrappongono in alcuni casi e che talora si integrano, rappresenta più che un punto di arrivo per il nostro convegno e la nostra categoria, quasi un punto di partenza, imprescindibile, sul quale fondare ogni ragionamento di gestione delle acque e tutela e promozione del territorio e del paesaggio. Sullo sfondo di questo ragionamento si stagliano problemi enormi quali la salvaguardia di Venezia e di tutti gli insediamenti lagunari dalle alte maree, la navigazione e l’attracco in Laguna o fuori di essa delle grandi navi, da crociera e mercantili o industriali, la pericolosità dei grandi fiumi veneti (la Piave e la Brenta su tutte, ma anche l’Astico, la Livenza, il Tagliamento, l’Adige, e il Po), la navigazione interna nella Val Padana, divenuta la Cenerentola dei trasporti, la gestione delle aree di bonifica e delle acque irrigue per l’agricoltura, la promozione turistica delle vie d’acqua e il loro ripristino, le problematiche della protezione civile. Certamente non potremmo affrontare tutto compiutamente. Certamente non risolveremo problemi secolari. Ma un piccolo passo in avanti rappresenta pur sempre un nobile tentativo in questa direzione: e noi intendiamo farlo.