Approvato alla Camera con 355 voti favorevoli, il Decreto Semplificazioni prevede un emendamento che sbloccherà la cessione dei crediti relativa al Superbonus 110%, e passerà in Senato, con scadenza prevista per il 20 agosto 2022. Questo sottolinea quanto la detrazione del Superbonus sia un forte volano per il mercato edile del nostro Paese, insieme a quelle già presenti da anni quali l’Ecobonus e il Sismabonus.
Cosa prevede il nuovo emendamento?
Il Governo per tanto ha dato il via libera alla modifica dell’art. 57, comma 3, del Decreto Aiuti. Ricordiamo, infatti, che nell’iter parlamentare che ha portato all’approvazione del D.L. Aiuti è stato introdotto un emendamento che prevedeva la possibilità per le banche di cedere i propri crediti fiscali, relativi al Superbonus 110% che detengono, ai loro stessi clienti dotati di Partita IVA e questo con effetto retroattivo, fermo poi introdurre nello stesso Decreto di conversione il limite temporale fissato a partire dal 1° maggio (art. 57, comma 3). Sulla problematicità dei meccanismi di cessione si era soffermato anche Mario Draghi nel suo discorso al Senato del 20 luglio, sostenendo la necessità di “tirare fuori dai pasticci migliaia di imprese in difficoltà” a causa del meccanismo farraginoso della cessione del credito.
Il nuovo emendamento passato alla Camera, quindi, interviene proprio correggendo quest’ultimo articolo del D.L. Aiuti: le banche possono cedere tutti i crediti fiscali da Superbonus 110% e dai bonus edilizi minori ai loro clienti dotati di partita VA, anche quelli comunicati all’Agenzia delle Entrate prima del 1° maggio 2022. Questo costituisce un primo passo nei confronti dei professionisti e delle imprese che si sono ritrovati schiacciati dal blocco del mercato.
Chiarezza sul Superbonus
In considerazione del nuovo emendamento, è giusto fare chiarezza proprio sulla detrazione del Superbonus. Troppe le speculazioni riguardo alla detrazione, che erroneamente dai media viene definito “investimento”, scatenando nei consumatori e nelle famiglie interessate un segnale di allarme. Ciononostante, nei prossimi mesi sono 7,3 miliardi di famiglie interessate ai bonus edilizi e in particolari alle detrazioni del Superbonus. Infatti, secondo il Primo Bilancio sociale e ambientale del Superbonus 110% a cura di ANCE Emilia grazie all’elaborazione di Nomisma su dati Enea (Detrazioni Fiscali 30 giugno 2022), i numeri parlano chiaro: gli investimenti ammessi a detrazione per i cantieri conclusi ammontano a 24,9 miliardi di € (11,4 mld per i condomini; 8,9 per gli edifici unifamiliari e 4,6 per le U.I. funzionalmente indipendenti) e hanno maturato 27,4 detrazioni per i cantieri conclusi. Si parla, dunque, di forti investimenti da parte dell’edilizia italiana che si aggira intorno ai 147 miliardi di €, incentivi che possiamo comprendere non coinvolgono solo edifici di dimensioni ridotte. Sono queste, cifre che fanno capire quanto la detrazione del Superbonus in questo specifico momento sia essenziale. L’impatto economico risulta positivo per la nazione, 124,8 miliardi di € suddivisi in:
- 56,1 miliardi di € di effetto diretto;
- 25,3 miliardi di € di effetto indiretto;
- 43,4 miliardi di € di effetto indotto.
I dati di Giuseppe Margiotta e Armando Zambrano
“Tra i Paesi dell’Unione Europea – afferma Giuseppe Margiotta, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Enna e Presidente del Centro Studi CNI, che ha elaborato i dati Enea nel periodo gennaio-giugno 2022 per l’impatto economico degli investimenti del Superecobonus 110% – l’Italia è all’avanguardia per aver sperimentato prima di tutti uno strumento che ha dato il via a quell’ondata di ristrutturazioni, che proprio la Commissione Europea di appresta a imporre ai singoli Paesi. Dal 2020 a oggi sono stati investiti 35 miliardi di € in Superecobonus in Italia, ma siamo solo all’inizio di un percorso. Come tecnici siamo pienamente coscienti che lo strumento dei Superbonus va ricalibrato accentuandone il carattere di equità, capillarità e trasparenza. Per questo il Governo non dovrebbe chiedere di porre un limite temporale sic et simpliciter a questo tipo di intervento, ma studiare un meccanismo che consenta il prosieguo dell’opera di risanamento ed efficientamento energetico degli edifici con minore aggravio per lo Stato ponendosi però un ambizioso obiettivo strategico. Gli organismi di rappresentanza dei professionisti dell’area tecnica, che hanno direttamente sperimentato le complessità legate ai Superbonus, sarebbero onorati di poter definire con le Istituzioni un percorso di sostanziale e più efficace ridisegno della materia legata ai Superbonus”.
In aggiunta, Armando Zambrano, Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri sottolinea: “Desidero ricordare che in Italia il 65% degli edifici è stato costruito prima del 1977 e non può che avere livelli di dispersione termica oggi inadeguati; 2 milioni di famiglie vivono in povertà energetica. Non procedere oggi a rendere stabili i bonus edilizi, anche con modifiche che li rendano meno costosi per lo Stato e con una partecipazione ai costi da parte dei cittadini, significa solo nascondere la polvere sotto il tappeto, per poi scoprire a breve di avere un nuovo problema da affrontare”.
Fermo restando l’approvazione in Senato il 20 agosto 2022 di quanto stabilito dalla Camera sulla Cessione del Credito.
Il valore ambientale
L’elaborazione Nomisma/Ance Emilia tocca un punto fondamentale riguardante le detrazioni, ovvero il valore ambientato generato. È bene sottolineare che questa specifica detrazione opera sul patrimonio edilizio “esistente” permettendone la riqualificazione energetica, appunto: ciò ha visto il contenimento del consumo di suolo (15 ettari circa. Fonte: Ispra), evitando opere di collegamento infrastrutturali.
Non solo, parliamo anche di benefici sociali con un risparmio annuo medio in bolletta per utenti pari a 500 €. E dunque, abbattimento della CO2: dal 2019 al 2022 si calcola un -979kt di anidride carbonica con tre salti di classe energetica, con un risparmio del 46,6%.
L’inserimento, poi, delle energie rinnovabili previste nei bonus – 160 mln kW/anno di energie rinnovabili inserite e 37 mln kW/anno ancora inseribili –, ha creato un risparmio totale (cantieri conclusi) di 38,7 miliardi di € di cui 15,3 risparmiati dai beneficiari [Fonti: Detrazioni Fiscali Enea, 30 giugno 2022].
Fonte: Casa&Clima