Carolina Baruffi, ingegnere del Lido di Venezia da 110 e lode, la ricercatrice atomica che gira l’Europa

“Ci fa molto piacere conoscere l’ingegnere veneziana Carolina Baruffi classe 1990 – sottolinea il Presidente dell’Ordine Ingegneri Venezia Mariano Carraro – per lei lo studio è curiosità, divertimento e ricerca che la portano a spostarsi in Europa per approfondire l’atomo”.

Qual è stato il tuo percorso di studi?

É variegato, elementari e medie al Lido dove sono nata, successivamente ho frequentato il liceo classico Foscarini a Venezia. A conclusione mi sono posta una domanda: mi iscrivo ad architettura oppure ad ingegneria? Ho optato per quest’ultima ed ho avuto la fortuna di rimanere a Padova. La mia famiglia mi ha lasciata libera di scegliere e mi ha sempre sostenuta. Nel 2015 mi sono laureata, 110 cum laude. La tesi triennale e quella magistrale sono state orientate alla ricerca, la prima verteva su un modello matematico che serviva a quantificare il contributo legato all’evapo-traspirazione nell’ambito del bilancio idrogeologico di un bacino, la seconda un altro modello matematico per descrivere la risposta sismica negli edifici prefabbricati.

Dopo la laurea a Padova ci spieghi l’argomento del tuo dottorato a Parigi?

Sulla fisica dei materiali, argomento che non conoscevo. Mi sono detta: andiamo! La curiosità mi ha sempre spinta in direzioni molteplici superando ponti impensabili. È stato un dottorato sullo studio dei materiali cristallini su scala atomica. Nella capitale francese ci sono rimasta oltre 3 anni, ho trovato dapprima una stanza in una famiglia. Era una casa enorme, poi ho trovato il mio “studio” di ben 28 metri quadrati dotato di lavatrice. Un vero lusso a Parigi! Per la lingua non ho avuto difficoltà perché alle medie la bravissima insegnante di francese Barbini che ringrazio mi ha messo nella testa ottime basi. Il 17 dicembre 2018 ho presentato la tesi, grande festa e piccola invasione italiana con tutti i miei familiari, genitori, sorella, zia, cugini, anche la nonna.

Com’è stata la nuova ripartenza in Germania e in Svizzera?

A viaggiare impari molto e apre la testa, dopo un po’, però, fai fatica a capire il tuo indirizzo di casa. Sono andata in Germania per frequentare il mio primo anno di post dottorato: ricercatore presso il prestigioso Istituto di Tecnologia a Karlsrhue, un sogno e uno shock, dai metri passi agli angstrom. In mezzo c’è un fattore di 10 alla –10. Sono rimasta un anno, nel frattempo ho avuto la possibilità di andare tre mesi in Australia all’Università di Melbourne. Bello. Avevo l’opportunità di rimanere ma il Paese è troppo lontano e zoom, skype, whatsapp non bastano a tenere i legami. Amo l’Europa, il mio posto è qui. Nel frattempo avevo preso contatti con il professor William Curtin, americano, docente alla Scuola Politecnica Federale di Losanna (E.P.F.L.). Quindi dopo la Germania arriva la Svizzera. A Losanna sono arrivata nel 2020 con l’inizio della pandemia. Avrei dovuto fare ricerca in laboratorio per capire e spiegare fenomeni fisici non ben compresi, l’ho fatto ma chiusa in casa. Ero sola, ho lavorato tanto e con tanto sacrificio. È stato un periodo difficile.

Cosa ti aspetti nella prossima tappa in Olanda nella Silicon Valley europea dove si riuniscono i leader del settore ricerca, si progettano e si testano soluzioni tecnologiche?

Pochi giorni fa mi è successa una cosa inaspettata, ho firmato un contratto a tempo indeterminato per una posizione aperta a un ricercatore. Il divertente e interessante colloquio via zoom è andato bene e l’azienda Advanced Semiconductor Materials Lithography (ASML), mi vuole. A dicembre mi trasferirò in Olanda, precisamente a Eindhoven. Dopo il francese, l’inglese, il tedesco, imparerò l’olandese. Sono felice ed emozionata per questa nuova esperienza che si conforma al mio profilo di ricercatore e che non sarà più all’interno dell’ambito accademico ma all’esterno. Sono curiosa. In Olanda c’è un buon welfare. Ti cercano, ti vogliono, ti trovano anche casa. Lo sto sperimentando in questi giorni con le innumerevoli mail che ricevo.

Allora il tuo futuro sarà ad Eindhoven che – dicono – “ospita il chilometro quadrato più intelligente del mondo: il business park High Tech Campus.” Per il presente, invece, quali impegni hai segnato nella tua agenda tascabile?

Ne ho in mente quattro: iscrivermi all’Ordine degli Ingegneri di Venezia, farmi la patente, regalarmi un pianoforte e un gatto.

A cura della giornalista Nadia De Lazzari

Lascia un commento

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...